venerdì, luglio 01, 2005

Peter Pan



Ogni volta che mi firmo con il Totem ho l’orrenda impressione di essere vittima della sindrome di Peter Pan, l’eterno bambino.
Ma ripensandoci, ognuno di noi è un eterno bambino.
I nostri difetti, i nostri pregi, il nostro carattere, il nostro desiderio di essere spensierati e senza problemi, tutto si modifica con lo scorrere del tempo, ma la radice non cambia.
Noi vorremmo l’Isola Che Non C’è, l’isola felice su cui vivere secondo i nostri desideri,senza l’assillo del lavoro, senza i problemi quotidiani.
L’Isola Che Non C’è la troviamo nei momenti di evasione, quando ci abbandoniamo senza pensieri ai nostri desideri. Chi va in montagna, chi al mare,chi a ballare. Ognuno secondo il proprio modo di divertirsi e di ritornare piccolo e senza pensieri.
Certo,è vero, tutto è temperato dall’età, ma cerchiamo sempre quell’attimo fuggente che da bambini era il nostro quotidiano.
Mi sono accorto che la mia paura è infondata.
Peter Pan l’eterno bambino che è in noi, emerge solo quando noi gli diamo spazio. Non ne siamo dominati.
Ed allora va tutto bene, perché quello che facciamo lo facciamo in piena coscienza, col desiderio di evasione e di allegria cui tutti tendono. Anche quando torniamo a vivere in tenda, quando ci chiamiamo con il totem, quando riviviamo i campi come ai tempi magici dell’Iseo 1, quando lavoriamo per realizzare i ricordi di questi nostri incontri.
Proprio per questo ho deciso che continuerò a vivere in serenità i nostri incontri, perché anche in quei felici momenti il piccolo Peter Pan è sotto controllo.
Proprio per questo continuerò ad augurarvi

Buona Strada fratelli

Wontolla

1 Comments:

At 9:47 PM, Anonymous Anonimo said...

Prova

 

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