giovedì, novembre 17, 2005

Campo d’autunno



Fratelli Anziani, dove siete?
Ma incominciamo dal principio.
Come ormai ogni anno si pensa al campo d’autunno e Ottavio propone alcune date alternative. Non essendo possibile accontentare tutti si opta per i giorni 1 e 2 ottobre.
Quest’anno non si ricorre solo al passa parola, ma anche alla posta. Ottavio prepara biglietti invito da diramare a tutti gli appartenenti al Gruppo ed anche a tutti i Fratelli Anziani di cui è noto l’indirizzo e la storica appartenenza agli scout.
Nel biglietto, per poter sapere almeno con approssimazione quanti saremo, si chiede di telefonare per confermare o meno la propria presenza. Il motivo è eminentemente pratico perché chi sarà presente vorrà sicuramente cenare al sabato e pranzare alla domenica e quindi sarà necessario fare la spesa. In assenza di risposta si potrà solo preventivare un numero con la possibilità di spendere denari inutilmente per chi non ci sarà, oppure di non spenderli e far patire la fame a chi sarà presente.
Fratelli Anziani, che eravate così entusiasti quando ci siamo incontrati il 07 maggio scorso, dove siete?
In attesa di risposte arriva il venerdì di fine ottobre, una giornata stupenda di sole. Ottimo auspicio per il campo, anche se le previsioni non sono del tutto rosee. Eppure anche il sabato è una bella giornata e sino dal mattino si incomincia il montaggio delle tende, mentre fervono gli ultimi preparativi per innalzare il palo dell’alza bandiera da parte di Ottavio e di Giuseppe.
Giuseppe, un vecchio scout degli anni ’60 che è tornato tra noi e che si spera continui la sua partecipazione anche per il futuro.
Il grosso tendone che serve da sala mensa e ritrovo è già montato. Una appendice esterna è il nuovo “ufficio” di Silvano, l’eterno cuoco. Si è reso necessario creare l’appendice in previsione di una nutrita partecipazione sia di Fratelli Anziani che di V.P. (per chi non lo sapesse i Visi Pallidi sono i non scout), che non mancano mai di partecipare ai nostri campi. All’interno in bella mostra i totem di tutti gli appartenenti al Gruppo, per creare un poco di atmosfera insieme ai cappelloni.
Nel pomeriggio il campo ha ormai preso forma, le bandiere sono state innalzate (non dimentichiamo che insieme alla bandiera d’Italia c’è anche quella del nostro Gruppo) e le tende, in parte semi nascoste tra le piante, troneggiano nel verde del prato.
Dal mattino sono pre-senti anche Alessandra, Silvano e Riccardo, tra pomeriggio e sera arri-vano gli altri: Fabio, Flavio, Toni, Giancarlo, Lucia. Mancano, e si sono giustificati, Franco, Natalia, Diego, Piero. Non mancano, impegnate come sempre, Gabri e Grazia.
Passano per un saluto don Sergio ed Enzo, quest’ultimo impegnato per la festa dell’Oratorio. Passa Enrica che promette di venire almeno alla S. Messa dell’indomani. Nella notte arriveranno Luca, Chiara e Gianluca.
Viene predisposto anche il cerchio per il Fuoco serale: un bidone metallico sarà il braciere ed i consueti ciocchi di legno i sedili, anche se qualcuno poi (ma si tratta di V.P.) porterà la seggiola.
Silvano ha trovato un ottimo aiuto in Giuseppe ed i due si danno da fare per preparare la cena e predisporre il necessario anche per il pranzo domenicale.
Il buio avanza, le bandiere sono ammainate, con una breve cerimonia fuori ordinanza, in quanto non è previsto che ci si schieri anche per l’ammaina bandiera, ma è una cosa simpatica e coinvolge meglio i presenti.
Ci si siede a tavola. Anche i V.P. sono arrivati e si incomincia. Piatto unico, o quasi, uno splendido minestrone con fegatini, salamine, carne. E molti fanno il bis. Seguono formaggi vari e torte. Ottavio si industria di far cuocere anche le castagne, che saranno ben gradite, sul braciere che troneggia in mezzo al tendone. Dall’esterno si vedono le ombre delle seggiole rimaste vuote che si stagliano sulla parete del tendone creando un effetto altamente suggestivo.
Quando finalmente si riesce a “cacciare” tutti da tavola ci si reca al cerchio per il Fuoco che già arde invitante. Confidiamo che il tempo regga, perché purtroppo mentre si cenava già era caduta qualche goccia, avvisaglia della pioggia incombente.
Abbiamo la fortuna di poter stare in allegra compagnia con canti e danze senza che il tempo ci imponga di fuggire. Viene cantato tutto il repertorio scout, ed anche qualche canzone alpina. Chi è stonato finge di nulla e partecipa. Si danzano le danze scout e non solo. Pare proprio che piano piano si riesca a rinnovare l’atmosfera scout in ogni momento della giornata.
Ormai è tardi ed è ora di chiudere la giornata. Qualcuno torna a casa (i V.P.) mentre molti dormono in tenda.
Nella notte uno strano rumore colpisce le orecchie e tiene svegli: è la pioggia che era stata prevista e che questa volta, purtroppo, consente ai meteorologi di poter dire “l’avevo previsto”.
La sveglia è stabilita per le 07,30 ma già prima qualcuno si aggira sveglio ed a passi felpati per il campo. E’ ora di sbarbarsi e lavarsi e poi accendere il lettore di cd e far suonare “Al chiaror del mattin” per tirare tutti giù dal letto.
L’alza bandiera ci vede allineati alle 08,30 con la pioggia che ci concede una piccola pausa. Si canta l’inno Fratelli d’Italia, con il sottofondo musicale del cd, si grida San Giorgio – Italia e poi via di corsa a far colazione.
Tra i V.P. abbiamo due frugoletti che si sono fermati a dormire in tenda con il loro papà, Filippo, e che non aspettano altro che poter fare colazione. Ma anche i nostri non sono da meno.
Nel frattempo, causa le precipitazioni, l’altare è stato spostato sotto il capannone, ove sono state portate anche le panche del tendone mensa e alcune seggiole.
Come si prevedeva giungono in molti per assistere alla S. Messa, tra cui molti V.P. ed anche quattro dei Fratelli Anziani, che però non si fermeranno per il pranzo.
Don Sergio annuncia che prima della fine della S. Messa ci sarà la promessa di una novizia. E’ Alessandra Bona, che ha espletato il suo noviziato in parte nell’Agesci ed in parte con noi, nell’ASCI. Si è distinta in particolare nel programmare la permanenza di alcuni giorni nel bresciano degli scout israeliani e palestinesi, invitati in Italia dal Gruppo Brescia 5 che però è un poco latitato nel seguirli.
L’emozione gioca brutti scherzi ed Alessandra all’inizio non riesce a spiaccicar parola. Si avvicina Enrica per darle coraggio e la platea scoppia in un sonoro applauso. Ascoltata la Promessa le viene tolto il fazzolettone da novizia ed imposto quello blu bordato di bianco del nostro Gruppo. La cerimonia si conclude con la lettura della preghiera dell’esploratore ed il rinnovo delle Promesse con il Canto della Promessa.
Don Sergio conclude la S. Messa, i Fratelli Anziani se ne vanno ed anche alcuni V.P., mentre molti si fermeranno con noi, come consuetudine. A tavola saremo in 31 pronti ed affamati.
Il nostro super cuoco Silvano in collabora-zione con Giuseppe ha fatto un super spiedo. Giuseppe ha anche offerto una buona scorta di funghi, che poi ha cucinato insieme ad un ottimo arrosto.
Nel paiolo fuma la polenta e molti si sono intervallati a girarla con l’apposito bastone, qualcuno anche solo per essere immortalato nelle fotografie.
Sul pranzo nulla da dire se non che non è rimasto molto di quanto era stato preparato, anche se, in previsione di essere più numerosi, lo spiedo e l’arrosto erano stati cucinati abbondanti.
L’ammaina bandiera vede le tende ancora montate, sotto un cielo che più grigio non si può. Ma la nostra giornata non è ancora finita, anche se lo è ufficialmente. Ci si ritrova sotto il tendone mensa, pur se la pioggia ha bagnato il telo e l’acqua gocciola dentro. Il braciere è acceso, la fiamma si agita ed Ottavio si rimette a cuocere castagne.
Cosa importa se piove, cosa importa se l’acqua gocciola nel tendone, cosa importa se l’umido cerca di penetrare nelle ossa. L’importante è che siamo uniti, in amicizia ed allegria.
Il Canto dell’Ad-dio chiude la no-stra giornata ed il nostro campo.
Il prossimo ap-puntamento è per la S. Messa di no-vembre, che an-dremo a celebrare nella Chiesetta di Pilzone, solo noi con i nostri fami-liari e gli amici.
Per qualcuno c’è un appuntamento più vicino, ossia il viaggio a Loreto per incontrare altri amici, altri fratelli ed i nostri F.B. (Foulards Bianchi, sezione del “Clan des Hospitaliers Notre-Dame” di Lourdes).
Forse faremo ancora un campo, quello invernale. Se così non fosse un caldo arrivederci alla Croce il prossimo Venerdì Santo.